Even the pro’s….
On the 8th March we
sailed back to our favourite spot in this part of the ocean, Ko Rok Nok. We
sailed the short distance from Ko Muk under a succession of squalls and when we
arrived at Rok Nok we were hit by a rainstorm from the West.
The bay was full of large fishing
boats at anchor who came in from the West seeking shelter; most of them had
rafted up and were anchored two-by-two so that the crews had some company.
There was a small red fishing
boat (~9m) moored alongside what
looked like its older brother, a large fishing vessel of ~20m (red too).
By the early afternoon the rain had
stopped and the small red boat left the big brother and went to moor close to
the main beach. From there several young fishermen jumped in the water (they
have no dinghy) and swam to the beach where they went to the local restaurant.
It must be quite a rare treat and you could hear the laughter and loud talking
even from Olivia.
Later in the afternoon I heard the
engine of the boat revving up, and up and up; I looked and despite the huffing
and puffing of the propeller the boat was still, very still: they had been
caught by surprise by the low tide!
That day the tide was expected to
be lower than average.
After a few more attempts they
surrendered to the fact that the little red boat was not going anywhere for the
next few hours.
I saw four fishermen jumping in the
water and start swimming towards the mother ship anchored in the bay; as they
passed by Olivia I threw our kayak in the water and I offered it to them (we
are guests in their beautiful country after all).
They were very young, probably
between 13-16 years old (although Asians look younger than they are); the
youngest was struggling to swim attached to a polystyrene box.
The older three accepted my offer
without a word, jumped quickly on
board the kayak and paddled away leaving the fourth little guy to struggle with
his polystyrene box (that’s natural selection at work I thought).
I then shouted at a charter
catamaran anchored nearby and pointed at the little boy; the man on board
understood and without hesitating got on his tender and gave the little boy a
lift to the mothership.
Later in the afternoon the crew
returned to the stranded boat and started cleaning the hull which by now was
standing high and dry; after all why waste a good grounding?
Around 8pm that evening the tide
finally went up and the red little boat was floating again happily.
This however was not the last
grounding we witnessed unfortunately….
Anche nelle migliori famiglie….
Il 8 marzo abbiamo lasciato Ko Muk
per tornare nella nostra isola preferita: Ko Rok Nok. Abbiamo coperto la breve
distanza sotto una serie di acquazzoni e quando siamo arrivati ci ha accolto un
temporale violento con vento da ovest (insolito in questa stagione).
La baia era piena di pescherecci in
cerca di riparo; molti erano ancorati affiancati a due a due.
In particolare c’era un piccolo
peschereccio (~9m) rosso attaccato ad un’altro molto piu’ grande (~20m) pure
rosso.
Nel pomeriggio ha smesso di piovere
ed il piccolo peschereccio rosso si e’ staccato dal fratello maggiore ed e’
andato ad ancorare vicino alla spiaggia; da li’ l’equipaggio si e’ tuffato in acqua (non hanno un
tender) ed ha raggiunto la spiaggia a nuoto per pranzare alla baracchino. Deve essere un lusso abbastanza raro
dato ch si sentivano le risate fino su Olivia.
Piu’ tardi ho sentito il motore del
peschereccio avviarsi e fare un gran rumore. Nonostante tutto il rombare del
motore pero’ il peschereccio non sembraza muoversi: si erano fatti sorprendere
dalla bassa marea e adesso erano incagliati! (quell giorno la bassa era una
delle piu’ estreme dell’anno)
Dopo un po’ di tentativi si sono
arresi e Quattro pescatori si sono tuffati ed hanno cominciato a nuotare verso
il peschereccio piu’ grande ancorato nella baia.
Mentre passavano vicino ad Olivia
ho calato in acqua il nostro kayak e glielo ho offerto (dopo tutto siamo ospiti
nel loro bel paese).
Erano molto giovani, dieri rga 13-16
anni (anche se gli Asiatici sembrano sempre piu’ giovani); il piu’ giovane
arrancava aggrappato ad una scatola di polestirolo.
Senza dire una parola i tre piu’
grandi sono saliti su kayak e si sono allontanati velocemente lasciando il piu’
piccolo ad arrancare solo (ecco la selezione naturale). Allora ho urlato ad un
catamarano ancorato li vicino indicando il ragazzino in acqua. L’uomo ha bordo
del catamarano non si e’ fatto pregare: e’ salito sul suo tender e gli ha dato
un passaggio fino al peschereccio padre.
Piu’ tardi nel pomeriggio, alcuni
membri dell’equipaggio armati di spatola sono tornati al piccolo peschereccio
per raschiare lo scafo che ormai era completamente fuori dall’acqua (perche’
sprecare un bell’arenaggio?)
Verso le 8 di sera finalemente la
marea e’ salita e il piccolo peschereccio rosso era di nuovo a galla.
Il capitolo degli arenaggi non era
pero’ ancora finito….
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